Siamo preoccupati per l’annunciato stop alla pesca dello scampo nel periodo dal 15 ottobre al 15 dicembre. L’area del divieto indicata dal General Fisheries Commission for the Mediterranean – GFCM, organismo della FAO, copre una superficie di circa 10-15 miglia, al largo del Monte Conero.
Abbiamo dato voce sulla stampa e sui portali di notizie online all’allarme lanciato dalle cooperative aderenti a Fedagripesca - Confcooperative e incontrato Giuseppe Emili dell’organizzazione produttori pesca di Civitanova Marche.
Riteniamo che non esista alcuna evidenza scientifica per questo divieto. Peraltro è noto che la femmina dello scampo depone le uova nei mesi di maggio-giugno.
La pesca ha ormai molte limitazioni e non occorrono nuovi divieti, in un settore che non ha più certezze, nessuno scommette più sul futuro della pesca e cercare giovani che si avvicinano a questa attività è ormai impossibile.
Inoltre anche le nuove stringenti regole della UE hanno un impatto negativo perché mettono regole assurde sui controlli a bordo e con videocamere collegate a banche dati: ciò implica un aumento dei costi e complica la vita con una maggiore burocrazia. Questo in un settore che da 30 anni può lavorare solo 3 giorni alla settimana.
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